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Con brio

Need a shrink?

di W.E.

Ho sognato l’altra notte la prima sessione di psicoterapia della mia vita, ma il giovane psicoterapeuta (che a dirla tutta non m’ispirava molta fiducia) era poi lo stesso bagnino che qualche ora dopo in spiaggia continuava a togliermi la sdraio da sotto il sedere.
In compenso, in questi due giorni di mezza malattia trascorsi tra il letto e la cucina, ho sviluppato una dipendenza da In Treatment, serie tv del 2008 in cui lo psicoterapeuta è Gabriel Byrne (che, a sua volta, ricomincia le sue sedute con una grande Dianne Wiest). Sono per ora alla 25a puntata della prima serie. Veramente ben fatta, e attori grandiosi. Forse anche per me sarebbe l’ora di uno strizzacervelli.

6 risposte su “Need a shrink?”

Sono stata “allettata” una settimana abbondante per via dell’influenza stagionale che ha colpito, evidentemente, quasi tutti. E’ stata una buona occasione per portare a termine una delle migliori serie tv mai viste: Weeds. Non c’è Dexter o Mad Men che tenga, Weeds è superiore.
Non vedevo l’ora di un’altra dipendenza da serie tv, dopo questo post credo di averla trovata. Grazie 🙂

Mi è piaciuto tantissimo!!!! mi sono “succhiato” le 41 puntate in 3 giorni. Attori davvero bravi. Adesso ho paura della seconda serie, non potrà essere così. Non so neanche se già si trova)

… e questa forza io so da dove viene ho finalmente cambiato personaggio nella storiella di Livi già quella del viandante e del contadino già gli unici due personaggi diceva previsti dal copione della psicoanalisi l’Unendliche Aufgabe l’impegno senza fine o si è l’uno o si è l’altro o si è il viandante che si perde nella campagna o si è il contadino che zappa il campo o si è il viandante che si avvicina al contadino e gli chiede per favore la strada per la stazione più vicina o il contadino che continua a zappare e gli risponde gentilmente che non la sa o si è il viandante che allora gli chiede la strada per la fermata degli autobus più vicina o il contadino che continua a zappare e gentilmente gli risponde di non sapere nemmeno quello … o si è il viandante che sono sempre stata nella vita e che a quel punto dice al contadino scusi ma lei non sa proprio niente o si è il contadino che poi è come mi sento adesso con questa forza immensa che sono finalmente riuscita a trovare mentale ma anche fisica e infatti ecco ce l’ho fatta … ah che dolore ora mi butto in terra sì ecco lunga distesa mi butto in terra non ce la faccio più mi fa male la milza mi manca il respiro sto per morire muoio ecco sono morta e anche quel giorno mi buttai in terra senza fiato … e oggi è quel giorno sì è il giorno zero sono appena morta sto per rinascere … finalmente è Gesundheit finalmente è salute è terreno solcato da un carro solo … e il male alle cosce comincia a passare e il respiro comincia a tornare è bellissimo sto rinascendo l’ho detto che è il giorno zero e insomma o si è il viandante che sono sempre stata che accusa il contadino di non sapere niente o si è il contadino che sarò da ora in poi e che gentilmente e continuando a zappare gli risponde sì signore è vero signore io non so niente signore ma quello che si è perso è lei.*

Grazie Simone. E speriamo di ruscire a diventare prima o poi dei saggi contadini.

PS Per chi se lo chiedesse, si tratta di un passaggio di “XY”, ultimo romanzo di Sandro Veronesi.

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