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Con brio

Buon ciaffo a tutti

di W.E.

Direttamente dalle terre di Leopardi: per “ciaffo” si intende un oggetto inutile, spesso dalla forma dubbia, possibilmente brutto, possibilmente ingombrante. Normalmente il ciaffo è anche un oggetto di poco valore, motivo per cui, non potendo essere rivenduto, rimane a occupare spazio nell’abitazione del fortunato proprietario per lungo tempo.
(Da non confondersi con “ciaffó”, con il quale termine il legame è evidentemente diretto: “ciaffó” sta ad indicare una persona non molto propensa all’ordine – potremmo immaginare la sua casa ricca di ciaffi in ordine sparso).

La “cena del ciaffo” è nata con un gruppo di amici che volevano salutarsi prima delle vacanze natalizie in modo alternativo. Invece della canonica cena degli auguri, abbiamo deciso di scambiarci allegramente i nostri ciaffi. L’apertura dei pacchetti è ormai ogni anno un momento di accesa ilarità, e, secondo il rito, il nuovo proprietario del ciaffo viene immortalato in un ritratto fotografico insieme all’oggetto. Negli ultimi quattro anni abbiamo visto passare ciaffi notevoli, e abbiamo imparato che non c’è mai limite al peggio.
Per i miei amici, che reclamano a gran voce delle regole definite a cui attenersi nello scambio – e per coloro che, impavidi, volessero adottare questa simpatica tradizione e scambiare i propri brutti ciaffi con ciaffi potenzialmente più brutti, più inutili e più ingombranti – ecco qui di seguito il vademecum per lo scambio natalizio del ciaffo.

  • Il ciaffo non può essere acquistato. Deve arrivare direttamente dall’abitazione di chi lo scambia, o tutt’al più dall’abitazione di un parente o di un amico. L’acquisto è consentito in casi eccezionali, ma la motivazione deve essere forte (es. un oggetto incredibilmente brutto, dunque meraviglioso) e il prezzo bassissimo – un anno, non avendo scelta, anche io ne comprai uno, ma erano degli adesivi brillantinati in rilievo della Madonna e di Gesù abbinati ad adesivi della stessa fattura di Micheal Jackson, e sono costati meno di un euro. In ogni caso il ciaffo non è un “pensierino”, un regalino senza impegno, è proprio un ciaffo. L’impegno è gravoso se regalate un vaso di terracotta con finto ricamo alto quasi un metro e di più di un chilo. Chi se ne disfa deve assumersene la responsabilità.
  • Sebbene l’utilità e/o la bruttezza di un oggetto sia molto soggettiva, nel caso del ciaffo l’inappropriatezza del manufatto deve essere evidente alla maggior parte dei presenti (es. un libro di ricette scritto a quattro mani da Antonella Clerici e Bruno Vespa).
  • Lo scambio del ciaffo avviene tramite estrazione. In un cestino si mettono dei bigliettini con tanti numeri quanti sono i ciaffi e ad ogni ciaffo viene assegnato un numero. Ognuno pescherà il suo bigliettino e si piglierà il ciaffo corrispondente. Inutile dire che chi pesca il proprio pacchetto o un pacchetto di cui conosce il contenuto dovrà pescare nuovamente.
  • I possessori di ciaffi possono scambiare il proprio ciaffo anche senza essere presenti; sarà sufficiente affidare il ciaffo a qualcuno dei partecipanti per riceverne in cambio un altro direttamente a casa propria.
  • È vivamente consigliato rendere esplicito il proprietario originario del ciaffo, non vorrete mica perdervi la storia di come ne è entrato in possesso…
  • Il ciaffo non può essere riciclato (non può essere cioè presentato come proprio un ciaffo ricevuto in precedenza), a meno che il possessore non sia così bravo da non essere scoperto. Non è facile se i partecipanti sono gli stessi dell’anno prima o di quello prima ancora. Di solito consigliamo di tenerlo almeno tre anni prima di arrischiarsi in un tentativo di riciclo. Ma spesso non bastano perché i ciaffi non si dimenticano.
  • I ciaffi possono invece essere scambiati e/o ceduti (siamo precisi ma non masochisti).

Un anno incartai il doppione della chiave della mia auto appena rottamata, pensando che fosse un’idea geniale. Però in effetti non si trattava propriamente di un ciaffo, era solo una cosa ormai inutile, aveva in sé solo una – e nemmeno la più interessante – delle molte proprietà che un ciaffo dovrebbe avere.

Buon ciaffo a tutti.

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