Categorie
Teatro

Prospettive

di W.E.

La Compagnia di marionettisti Carlo Colla e Figli mette in scena l’Aida.
L’opera è ridotta, col finale cambiato (Aida e Radamés fanno crollare la tomba in cui sono imprigionati e riescono a fuggire), cosa che fa irritare alcuni cultori.
In particolare, un tizio che all’uscita sento piuttosto stizzito: “Ma come si fa! Come si fa a cambiare il finale di un’opera di Verdi!”. Ha una voce strana, gracchiante, vorrei vedere a quale faccia appartiene una voce del genere ma mi sta alle spalle e voltandomi non riesco ad individuarlo.

Lo spettacolo è suggestivo, ad un certo punto sfilano anche marionette di cavalli, cammelli ed elefanti, su cui scoppiano applausi e moti di stupore dalla platea.
Ancora più suggestivo è stato seguire per dieci minuti lo spettacolo da dietro le quinte.
Undici persone arrampicate su piccoli ballatoi che si sporgono al limite del possibile e muovono mani e fili come in una danza.
Si ha un’idea piuttosto completa e complessa di che cosa implica una macchina scenica. È divertente: le marionette imitano i movimenti di cantanti lirici che interpretano i personaggi dell’opera (ivi compresi i tremori che l’ugola trasferisce al corpo nei momenti topici).

Ma la cosa che più mi ha colpito è la questione della prospettiva.
Ovviamente tutto è costruito in modo che si abbia l’impressione di un teatro vero, con una certa profondità. Fondali e quinte sono dipinti e disposti a questo scopo ed esistono marionette piccolissime che servono a dare l’idea della lontananza. La prospettiva rispetta anche la statura dei personaggi, per cui il re seduto sul trono è più grande delle marionette che gli sfilano davanti nella città in festa.
Tutto ciò è chiaro e percepibile ma mi ha stupito scoprire che l’effetto ottico è molto più forte di quanto si pensi. In particolare ci ho fatto caso tornando in sala dopo la visita dietro il palco. Un cespuglio di cartapesta che dalla platea mi è sembrato molto, ma molto più grande di quanto non fosse in realtà (come avevo potuto constatare un attimo prima).

A volte mi dimentico di quanti elementi possano costruire una scena e quali effetti luci e scene siano in grado di offrire all’occhio del pubblico.

Il lavoro della famiglia Colla è molto differente da quello che Cuticchio fa con i suoi pupi; in particolare nello spettacolo di Cuticchio una delle cose più affascinanti era proprio che fosse lui stesso a fare le voci di tutti i personaggi e i rumori di scena in diretta.
Mentre qui, come è ovvio, voci, musiche e canti sono registrati.

Tuttavia continuo a pensare che si tratti di una grande, importante tradizione, che affonda le radici in un vero, complesso e splendido mestiere.

2 risposte su “Prospettive”

Lo sapevo che l’avresti fatta… sono andato a colpo sicuro.
Va bene, risponderò con una recensione tipo “alternative take”, che scriverò non appena possibile, così poi i lettori potranno mandare a cagare il mio snobismo contestuale al blog.

Sono prevedibile, ma questo si sa.
D’altra parte non vedo perché non dovrei sfruttare quelle (purtroppo) rare occasioni in cui ho la possibilità di assistere a spettacoli interessanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.