Assisto, verso la mezzanotte di una lunga giornata, allo spettacolo Cirano De Bergerac della Compagnia Teatro Minimo.
In un piccolo anfiteatro un microfono, un contrabbasso, un basso e una loop station.
Entrano due ragazzi vestiti di nero, entrambi con dei ricci scomposti in testa e due facce simpatiche.
Poi inizia il racconto. Michele Santeramo è il narratore e colui che dà voce ai personaggi.
Ma personaggio è anche la musica di Giorgio Vendola, che passa dal contrabbasso al basso, registra e manda in loop, creando composizioni che assumono un ruolo fondamentale all’interno del racconto. A volte è l’archetto sulle corde, nella veste di Cristiano, a rispondere a Cirano, a volte la musica è sola a narrare gli eventi, a volte improvvisa motivi conosciuti per caratterizzare le scene.
Lo spettatore entra emotivamente dentro la storia, affascinato e intrappolato dalle vicende del disperato amore di Cirano per Rossana.
Da un’idea semplice un lavoro dolce e intenso, in cui il coinvolgimento degli interpreti diventa anch’esso parte del sentimento narrato.
Se vi capita di incappare nel Teatro Minimo non ve lo perdete.