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Cinema

D’amore si vive

di W.E.

D’amore si vive è un documentario di Silvano Agosti, uscito nel 1983, e composto da sei interviste ad altrettante “persone”, sul tema della tenerezza, dell’amore e della sessualità.
La camera fissa riprende i volti di una giovane madre, una donna cresciuta col terrore del sesso, un bambino, una ex-prostituta, un transessuale ormai donna a tutti gli effetti, e un transessuale sposato che invece non ha nessuna intenzione di rinunciare alla sua parte di virilità (“Io non sono una donna, e non sono un uomo”).
Ne emerge un affresco emozionante di vite diverse e piene, di parole e volti solcati da esperienze forti, fatte di sofferenza, di sogni inespressi ma anche di una volontà tenace di stare al mondo affermando la propria identità. Frank, 9 anni – la sua precocità al tempo fece scalpore – esprime con poche, semplici parole quello che l’adulto a volte fa fatica a capire; Anna – che morirà il giorno dopo l’intervista – racconta con divertito imbarazzo (e poi con gli occhi bagnati) la sua vita sulla strada; Lola non concepisce il possesso e dice che ama gli uomini perché in fondo sono animali anche loro.
D’amore si vive è una lezione importante: dopo essersi guardati dentro si finirà per trasformare questa introspezione in un tassello di modeste proporzioni che vive incastrato tra milioni di altri, laddove il tempo e lo spazio non fanno altro che ricomporre una grande, uguale umanità.

Sembra che Agosti, non avendo finanziamenti per il progetto, abbia chiesto ai commercianti di Parma di aumentare lievemente il prezzo dei propri prodotti spiegando ai clienti il motivo della maggiorazione. Così è riuscito a raccogliere i soldi necessari per questo splendido documentario.

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