Non l’avevo mai visto. Morte di un matematico napoletano. Mereghetti, impietoso come sempre, gli dona solo due stelle. Morandini, più magnanimo, gliene dà tre e mezza. Si vede che Martone è prima di tutto regista teatrale. I tempi sono lunghi, molti i silenzi, a tratti si fatica; si va per atmosfere, principalmente. Molti degli attori vengono dal teatro: un giovanissimo Toni Servillo, un giovanissimo Andrea Renzi, l’attrice prediletta di Martone Anna Bonaiuto, bellissima. Ci sono poi Licia Maglietta, Toni Bertorelli, Vincenzo Salemme che non sembra neanche lui. Su tutti, il protagonista, Carlo Cecchi. La voce particolare, l’intonazione inconfondibile, qui impersona il famoso matematico Renato Caccioppoli, nei suoi ultimi giorni di vita, prima del suicidio avvenuto l’8 maggio 1959.
Genio della matematica, abile pianista, nipote di Bakunin, personaggio controverso e anticonformista.
Chi si aspettava una sua biografia cinematografica è rimasto sicuramente deluso.
È una pennellata sul ritratto di un uomo in lotta con la vita, in una Napoli assolata e struggente. I titoli di coda che sono estremamente sobri, non so dire perché, mi hanno entusiasmato.
Una risposta su “Il primo film di Martone”
Non ricordo silenzi lunghi, è passato molto dall’ultima visione. Ricordo se mai un andamento disconesso, poco naturalistico, un procedere a frammenti: è a questo che si deve la difficoltà del film, bellissimo.
Mereghetti a mio avviso non è impietoso, è solo un modesto impiegato della critica con una vocazione da ragioniere mancato. E così si è messo a giudicare il cinema con le stelline. Se lo incontrassi in un vicolo buio gliele farei vedere io le stelline.