VERSO SALINAS
La ragazza pin-up ci sorride. Alzo gli occhi e vedo solo il cielo. Non c’ è nessun ostacolo. Nessun diaframma di metallo. Il piccolo parabrezza ci ripara dal vento. Ancora una manciata di miglia e siamo arrivati. Sigaretta? Sono quasi le sei. Meglio sbrigarsi. La cenere vola ovunque. Ora la butto! La butto! Tanto non me la godo. Cosa dici? E non bofonchiare.
Consoliamoci con un bell’allungo. La strada è in discesa. Non ti sforzo, stai tranquilla. La mia piccola bastarda…
Che c’è ancora mamma oca? Non ti sento. Si sono perse nel vento. Cosa? Le parole. Certo, capisco. Anch’io mi sono annoiato. Non facciamone un dramma. Non vedo l’ora di farmi una bella pisciata, e bere una Coca fresca.
Siamo in viaggio da un paio d’ore. Mi hanno multato poco dopo San Luis Obispo. Erano dispiaciuti. “Se mia figlia sapesse” ha detto il più vecchio dei due. “Metta una firma” Un autografo, dico io! Ride. “Tanto per lei sono spiccioli”. Sapesse che ho speso tutto il mio compenso per te. Non ti ho comprato, e non sarai mia fino a quando non mi amerai!
Cosa avrà da lamentarsi. Cristo! Rolph! Maledetto maniaco della meccanica. Non ha neanche trent’anni ed è già molto esperto. Volevo trasportarti con un van, ma lui ha insistito perché ti rodassi, io ne avrei fatto a meno di farti scaldare, impolverare e rifornirti in qualche stazione di servizio gestita da un farabutto con le mani unte. Anche lui ti vuole bene, l’altra sera l’ho spiato e si raccomandava a te di non farmi male, stamani mi ha già redarguito: “Ti ricordo che ti ho consigliato di rodarla prima della gara.” Tradotto: “Rallenta, non mandarla su di giri, ché ci mandi pure me!” Non innervosirti Rolph. Sei scocciato perché abbiamo avuto a che fare con gli sbrirri, perché non porto gli occhiali da vista, perché è caldo e anche a 50 miglia non è possibile rinfrescarsi, perché siamo vicini a Salinas e la tensione della gara sale e ci mette in agitazione.
Bene. Va tutto secondo i nostri piani. Il sole picchia forte e se togliessi gli occhiali mi accecherebbe facendo da specchio sul tuo cofano argentato. Cristo che caldo! Accelero. Il motore cambia voce. Ora lo sentiamo forte e chiaro sotto il nostro culo. Come sei leggera. Il sedile si attacca alla schiena. Tachimetro: sessantatré, settanta, settant…..otto. Rolph si mette comodo. Bravo. Goditi il massaggio. L’aria si incanala perfettamente sui fianchi, sale sugli sportelli e scivola sopra il portellone posteriore. Che diavoli questi crucchi! Le nostre auto, al confronto, sembrano delle oche grasse! Sei come una campagnola di vent’anni: ossa piccole e robuste, sana, aggraziata dalla tua natura selvatica, i denti abituati a masticare le carni sode degli animale da cortile, e quando ti ecciti odori di sale e di sudore. Mi hai conquistato! A dire la verità sapevo che ti avrei amato. Non sei vanitosa, non sei in cerca di attenzioni, tutto quello che mi trasmetti attraverso il volante è leggerezza ed estrema sensibilità. Dovrei esserne rassicurato. Eppure non posso fare a meno di trasalire ogni volta che il tuo motore scarica, attraverso una vibrazione costante, i suoi 110 cavalli sullo chassis. Potresti farmi male?
Potrei, vista la passione che ci unisce, non contenermi più e spingerti fino al limite. Come sei saggia! È ancora presto, ci siamo goduti per poco tempo. Faccio il bravo. Generalmente non mi fido di nessuno, con te non ho paura di morire. Novantasette! Com’è che a volte tutto sembra valere la pena. Guarda! Abbiamo appena passato Bakerfield. Centotrentadue! Rallento. Serena. Lascio il gas e…freno. Non ti scomponi mai? Meglio. Non vorrai farmi male? Sessanta. Paso Rob…le Cosa? Cosa dici Rolph? Non dobbiamo svoltare per la 41 cosa vai dicendo. Rallentare. Bene. Lascio il gas. C’è uno che svolta sulla 41. Una Ford Tudor. Ma guarda questa cicciona. Sembra proprio una di quelle donne del sud che cambiano abito due volte al giorno. Non sono accecato dal sole! Calmati. Questa cintura mi sega il collo. Vedi? Sta curvando. Guarda! Uno studente con la macchina di papà…amico…Questo tizio dovrebbe rallentare!… Deciditi…non…… mi piace…tento la fortuna e rimango qua…il cofano o la fiancata…mi butto a destra…stringimi forte ma non troppo che mi togli il re…spi…r…o.