La mia coinquilina ha sognato che una mattina al suo risveglio le intimavo di fare piano perché c’era Mastroianni che dormiva nel nostro salotto.
Io uscivo dicendo: “Tanto si alzerà tardi, io devo andare, salutamelo.”
La gatta risiede da qualche tempo all’interno di una scatola di cartone di fianco al camino. La scatola è stretta, lunga e alta. Lei assume indisturbata posizioni da contorsionista e dorme placida. Ogni tanto si sente qualche lamento e la scatola si muove. Le abbiamo scritto il nome sopra.
Forse abbiamo risolto i nostri problemi idraulici. Forse.
La playlist con funzione random – a parte qualche alzata di testa – segue incredibilmente i nostri umori.
Vado ad appendere il naso finto al muro e torno a lavorare.