Non chiamatemi per intero.
È un rimprovero.
Una scossa.
Non voglio ascoltare le vostre critiche
né la vostra disapprovazione.
Meglio che non dite niente
e che non dica niente.
Il mio corpo si è ristretto,
ma l’ho fermato.
Accelerate e blocchi repentini.
L’impegno che viene meno,
che lascia spazio all’inerzia.
Indolente della consapevolezza.
È bello il mio nome.
Ma non mi appartiene.