I neuroni specchio potrebbero essere alla base del concetto di empatia.
Da Wiki:
“L’empatia è un modo di comprendere cosa un’altra persona sta provando.
La parola deriva dal greco “εμπαθεια” (empateia) e veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l’autore-cantore al suo pubblico.
Nelle scienze umane, l’empatia designa un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da uno sforzo di comprensione intellettuale dell’altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale.
Nell’uso comune, è l’attitudine di quando si decide di essere completamente disponibile per un’altra persona, mettendo da parte le nostre preoccupazioni e i nostri pensieri personali, pronti ad offrire la nostra piena attenzione. Si tratta di offrire una relazione di qualità basata sull’ascolto non valutativo, dove ci concentriamo sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali.”
Verrebbe da chiedersi – quale che sia l’accezione scelta tra quelle sopra esposte, o anche volendo prenderle in considerazione tutte e quattro – che fine abbiano fatto i neuroni specchio della maggior parte delle persone.