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Je voudrais lui casser la figure

di W.E.

Da un articolo di oggi: due appelli rivolti alla Cei firmati da intellettuali: il primo definisce un atto di “inaudita gravità” il documento ufficiale annunciato due giorni fa da Ruini (che impegnerebbe i politici cattolici a rifiutare il progetto di legge sui diritti di convivenza); il secondo sostiene che il primo appello costituisca un’ “intimidazione intellettuale contro l’autonomia del pensiero religioso”.

Come dicevo altrove, non avevo intenzione di impelagarmi in questi argomenti, per il semplice motivo che il mio anticlericalismo è progressivo ed esponenziale (avanza con l’avanzare dell’età) e mi accorgo che quando affronto il tema divento radicale, indisponente, intollerante e comincio ad alzare la voce.

A quanto pare non posso evitare di entrare nel merito.
Il controappello conclude così:
“La cultura di questo paese deve liberarsi delle pastoie politiciste di un pensiero illiberale e veteroconcordatario che intende censurare con argomenti obliqui la libertà religiosa e la sua funzione sociale”.

Vorrei chiedere a Ferrara (che insieme ad altri cosiddetti intellettuali ha firmato il controappello) se ha idea di ciò di cui parla. Vorrei chiedergli se non gli è mai sorto il dubbio che le cause dell’affossamento del pensiero liberale in questo Paese non stiano piuttosto anche e soprattutto nella sfiga gigantesca di avere il Papa e il Vaticano annidati nella capitale.
Credo fermamente che se S.Caterina avesse lasciato il Papa ad Avignone probabilmente avremmo perso uno dei più importanti Festival di Teatro Internazionale ma l’Italia sarebbe un Paese migliore, più avanzato, più progressista, più LIBERALE.

Sono con Rosy Bindi quando dice che la Cei farebbe meglio a occuparsi di Dio.

Non sono un intellettuale ma mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di firmare il primo appello.

Il “lui” del titolo è Ruini ma anche tutte quelle alte cariche della Chiesa Istituzionale, Politica e di Potere.
Nonché Ferrara.

4 risposte su “Je voudrais lui casser la figure”

“Credo fermamente che se S.Caterina avesse lasciato il Papa ad Avignone probabilmente avremmo perso uno dei più importanti Festival di Teatro Internazionale”

Mitica.

Per quanto riguarda il porre domande razionali a Ferarra, lassa perde: il suo agire è determinato unicamente dal brivido erotico del machiavellismo.

Infine, l’imprecisione nel condizionale (voudrais) del titolo è voluta?

PS Mi fa piacere che la mia frase su S.Caterina e Avignone ti sia piaciuta, è da poco che la mia condanna ha inglobato anche la Santa, cosa che da queste parti risulterebbe più o meno come una bestemmia.

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