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Querimonie

Società tecnologiche

di W.E.

Uno dei sei maggiori gruppi bancari italiani ha ovviamente un servizio online che permette al cliente di sbrigare via computer le varie operazioni.
Nel momento in cui tenterete di attivare il servizio però, considerate che esiste una scadenza entro cui potete farlo.
Tre mesi, in effetti, che non è poco.
Ma non ve lo diranno.

Ma soprattutto non vi diranno che se usate un sistema operativo che non è Windows, o perlomeno che è Mac (non ho indagato per quanto riguarda Linux), non c’è modo di far funzionare la cosa a meno di usare Netscape.
Netscape?
E comunque, tutte queste informazioni in filiale non le sanno (non si sono posti neanche il problema finché qualche utente Mac non si è fatto vivo), dovrete leggere l’help online o chiamare il numero verde.

Proprio ieri vedevo l’intera pagina di un quotidiano con l’elenco di rivenditori italiani di Windows Vista.
Però, cavolo. Dico agli sviluppatori di questo servizio: dovreste sapere che non si può pensare che esistano solo Microsoft e Internet Explorer.

Netscape? Cose dell’altro mondo.

16 risposte su “Società tecnologiche”

Hai provato con Firefox?

Di solito passa dove Safari si ferma. Specie nelle faccende bancarie.

Firefox, se non ricordo male, dovrebbe essere nato dalle ceneri di Netscape. Credo che il riferimento partà da lì.

Provato e riprovato, ancora prima di provare con Safari.
Provato anche con vecchia e morta versione di Internet Explorer per Mac.
Ma non c’è verso.
Vuole proprio Netscape Navigator.
Non ci sono santi. Tra parentesi, in realtà non lo so ancora se con la versione di Netscape che ho scaricato (sic!), funziona davvero.
Non mi hanno ancora rinnovato la password che nel frattempo è scaduta dopo i tre mesi di cui sopra.

Scusa per i doppi commenti, ma mi vengono in mente le cose a rate.

Chiunque se ne intenda un po’ di computer sa che è meglio evitare Explorer, al di là di preferenze “politiche” (almeno questo è quello che mi dicono quelli che se ne intendono).

Il fatto che chi cura il sito della banca non lo sappia, o se ne freghi, è ragione in più per riflettere se valga la pena di rimanere con quella banca.

È il Monte dei Paschi.
Da tempo ho in mente di tentarmela con una Banca Etica (non ne voglio sapere delle Poste Italiane) ma poiché ho un tipo di conto che non è male, finora ho soprasseduto.

Per quanto riguarda Exploder (come è chiamato da diverse persone che lavorano nel settore) purtroppo non si può fare a meno di tenerlo in considerazione dato che è in assoluto il browser più diffuso.
Ormai però solo per Windows, perché Bill Gates ha deciso di interrompere lo sviluppo di Explorer per Mac (non gli conveniva data la concorrenza di Safari e Firefox).
Gli sviluppatori generalmente usano Firefox per se stessi, ma sono costretti a fare i conti con Explorer per via degli utenti. E ti garantisco che lui si comporta in modo molto diverso rispetto a Firefox.

Non mi stupisce affatto che un sito sia ottimizzato per Internet Explorer, questa è la normalità.
Dico però che oggi non si può più penalizzare i sistemi operativi diversi da Windows, e non si può più non prendere in considerazione browser come Mozilla e Firefox (se si tratta di un sito serio e ben sviluppato; e quello di una banca come il MPS a mio avviso dovrebbe esserlo).
Ma soprattutto non mi puoi costringere a usare un bowser com Netscape. Significa che sei indietro. Indietro indietro.

w.e., è un peccato che tu ponga il veto ideologico alle poste. È noto come io sia pignolo e ipercritico, e vedo chiaramente gli orrori di poste italiane: ma ti assicuro che, sulla voce gestione degli esigui danari, da quando i miei soldi li tengo lì, son rinato a nuova vita. Poche spese, carte gratuite, sito di gestione del conto funzionale ed efficiente (quantomeno per le mie esigenze), filiali in qualsiasi paesino d’italia o quasi, postepay per le spese sul web, e, fondamentale, l’immenso piacere di non dover più metter piede in una banca.

Nel caso cambiassi idea, preparati ad essere indisposto dalla procedura di attivazione del conto e del servizio di bancoposta on-line: ma una volta passato questo scoglio, ti assicuro che fila via tutto liscio come l’olio.

Lo so. Hai perfettamente ragione.
È che ho il terrore di trovarmi in una di quelle situazioni tipo: un bancomat polacco ti mangia la tessera (come una volta mi è capitato).
Ho paura che ad uno sportello delle Poste m’impelagherei ben bene.
Ma seguirò il tuo consiglio, m’informo.
E quando mollerò la banca sarai il primo a saperlo.

Uhmm. Forse dovremmo.
Un amico molto affidabile in quanto a tecnologia mi comunica che lui usa il Paschihome tranquillamente con Firefox: mi dice che non devo fare altro che importare il certificato da Netscape. Infatti, come già dicevamo, Firefox nasce un po’ sulle sue ceneri.

In ogni caso, direi che la comunicazione del MPS è un po’ confusa.
È un po’ come se neanche loro sapessero esattamente quali browser funzionano e quali no. MacOS questo sconosciuto.

Intanto io ho un ulteriore problema.
All’entrata del servizio Netscape ora mi chiede una password che prima non mi chiedeva e che non ricordo di aver settato.
Non mi riesce più di entrare.

Non ho effettuato conversioni alle poste né a qualche banca etica. In compenso ora riesco a controllare il mio conto online, con nuove password e nuovi settaggi, anche con Firefox. Forse il problema era nel mio cervelletto. Ma tanto mi sa che tra breve ci sarà poco da controllare.

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