Mi rendo conto che da un po’ di tempo a questa parte di mattina apro la home di alcuni quotidiani un po’ allo stesso modo con cui mi metto la settimana enigmistica sotto il braccio mentre vado in bagno.
Non capisco bene se per questo fatto dovrei rattristarmi oppure se dovrei riderci su.
Ho sempre il terrore di trovare notizie come questa in prima pagina.
In compenso mi fanno notare che il demonio esiste davvero.
In effetti qualche giorno fa, rivedendo Suspiria, ci avevo già fatto un pensierino.
Poi, parliamone. Nel film di Lubitsch di cui si scrive poco sotto, “il cielo può attendere” perché nel finale originario – cassato dalla produzione – Henry, mentre sta per salire in ascensore in Paradiso, vede passare una donna avvenente e decide di scendere e passare ancora un po’ di tempo a casa di Lucifero.
Nell’articolo di Repubblica viene citato Urs Hans von Balthasar, grande teologo del secolo scorso, il quale ha teorizzato che “l’Inferno c’è, ma potrebbe anche essere vuoto”.
Quindi tranquilli, c’è un sacco di posto.
2 risposte su “Spiritus et Suspiria”
A proposito della prima notizia che hai citato…
Pensa che l’agenzia che fa i contenuti “comici” del sito dove lavoro non sa più come fare, perché Repubblica e Corriere arrivano sempre prima di loro a scrivere quelle che in realtà sarebbero ritenute “scemenze” da giornalismo di serie Z.
Non faccio fatica a crederci.