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In principio è l’irrequietudine…

di Daniela Neri

“Vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dove sono or ora fuggito (…). Solo nel tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice”.
Thomas Bernhard (1931-1989)

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Antitesi:
Viaggiare senza vedere niente, rinchiusi nel proprio beauty case, accompagnati in hotel dal taxista ladro che poi ringrazierai per il servizio.
Viaggiare senza muovere le gambe, spostando solo il culo da un posto all’altro, il tuo posto prenotato.
Ascoltare una guida preparatasi sul tuo stesso sussidiario ma in lingua diversa.
Mangiare le tue abitudini lamentandoti della scarsa qualità dei sapori.
Calzoncini da viaggio con cernierine fatteapposta, marsupi idrorepellenti, porta-documenti sotto gli abiti che tutti lo sanno.
Il tuo stomaco, che non si abitua, che ingoia e resta sempre vuoto, che non sopporta neanche l’acqua con cui ti lavi.
Cappellini ridicoli perché lontano da casa è permesso il cattivo gusto e ti senti simpatico e divertente a portare il ridicolo in testa…

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