Non fanno altro che parlare di milleuristi ormai, in tutti i talk show televisivi, radiofonici e “speciali informazione”.
Fra i milleuristi vengono fatti rientrare anche i giovani ricercatori universitari, erroneamente poiché loro, forse pochi lo sanno, mille euro li prendono non al mese, ma all’anno!
Si dovrebbero denominare allora centeuristi. Propendo per Cent-euristici: infatti la loro esistenza dimostra l’esistenza dell’Università.
Tuttavia sono pure costrutti teorici funzionali alla dimostrazione di cui sopra, per cui non sono rilevabili a livello empirico.
Se fosse possibile investire le loro strutture in carne e sangue, potrebbero chiamarli “vittime sacrificali in nome del sapere”.
Ma non è possibile in quanto paradossale, perché carne e sangue vengono negate a ciò che è pura astrazione teorica, per di più strettamente funzionale.
Oooh! Abbiamo dimostrato finalmente che i giovani ricercatori non esistono! Almeno non di più dei centauri, loro omoteleuti.
Ora si capisce perché gli si fanno firmare i surreali “contratti gratuiti” dopo che hanno svolto la loro attività lavorativa annuale, per dimostrare che l’Università nonostante tutto funziona, perché le cose se le inventa.
Una risposta su “Milleuristi contro Cent-euristici”
Errata corrige:
1) la loro esistenza serve a dimostrare l’esistenza dell’Università.
2) tuttavia sono puri costrutti teorici.
Se no poi W.E. dice, giustamente, che non si capisce. Almeno sono stato paratattico come una dimostrazione logica.