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Cotidie

Il lancio del topo

di W.E.

Gelsomina, gatta grigia coi dredd (il pelo, tanto e lungo, le si intreccia sotto la pancia con incredibile naturalezza), entra in casa miagolando di gioia e incredulità.
La preda, inerme, viene trattata a mo’ di dischetto dell’hockey.
Grazie, Gelsomina, che bel pensiero.
E via, con rassegnazione: scopa e paletta – Mi spiace privarti di questo giocattolo ma un topo, quantunque morto, lo sai, in giro per casa grazie no.
È divertente: fuori piove ed è buio. Scendo nell’aia, paletta col defunto, mi sporgo sul muretto: ruoto sul busto come forse si fa con una mazza da golf. Il lancio del topo. Che probabilmente finisce poco lontano, tutto a destra, mi sa che ho ruotato troppo il busto. Impossibile in ogni caso andare a verificare dove sia finito.
Rivedo la scena goffa, rido e rientro in casa.
Gelsomina è già sul letto che riposa. Deve aver capito come vanno le cose.

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