Mi passo la lingua sul palato e sui denti. I polmoni bruciano. Posso sentire i muscoli scorrere sotto la pelle. A dire il vero mi immagino che la pelle sia un guanto che mi avvolge il corpo. Un colpo. Un altro. I miei pettorali sbattono sui tuoi. Stai cercando di legarti. Ora che mi stringi sotto le ascelle posso sentire il tuo respiro affannoso. Il tuo fiato caldo è una tortura sul mio collo sudato. Sono stanco, fetido, e rilassato. Ormai manca poco. Ne abbiamo già fatte un bel po’ non credi? Questa è l’ultima. È stata dura oggi.
Forse un giorno torneremo a misurarci, in ogni caso, oggi è uno di quei giorni che non si dimenticano. Mi appoggio anch’io e mi metto comodo. Allento la presa e ti faccio scivolare fuori. Non ne posso più. Cerco di trovare le forze. Ti porti sul lato sinistro.
Chiudo gli occhi, profondamente, in un istante, breve. Avanzo verso di te, ne ho ancora. Uno, due, tre, quattro…perdo il conto, ti abbraccio. Sei un lago di sudore. Sono un lago di sudore. Lo sento scivolare lungo la schiena, dentro le natiche, fino alle ginocchia.
Non riesco più a sentire il mio odore. L’olfatto, come il resto dei sensi, è andato confusione. Non riesco più a capire se riesco ancora a respirare. Che faccia buffa che hai. Sei segnato. La tua fronte è ferma sulla spalla destra, con un colpo d’anca ti liberi.
Ti copri la faccia. Finalmente. Il gong. Anche questo ultimo round è finito.