Felicissima scelta tra gli ultimi film visti (vedi punto 1) è sicuramente Lourdes di Jessica Hausner, regista austriaca 39enne. Da tempo ne avevo letto da qualche parte, da tempo volevo vederlo. Una di quelle cose che forse fanno capo al thin-slicing di cui parla Malcolm Gladwell (vedi punto 2) e che mi ricorda il mio […]
Il cespuglio di Natale
L’albero di Natale di casa dei miei è un nano. Resiste dallo scorso dicembre; mia madre aveva allora provveduto a innalzarlo sopra un mobile in modo da non farlo sembrare il nano che è. Durante l’anno ha allungato le braccia, nel frattempo il tronco è rimasto lo stesso, anzi, forse si è un po’ accasciato […]
Il giro di vite di Henry James, uno dei romanzi più belli che abbia mai letto – e forse uno dei pochi libri che ho letto più volte, nel corso degli anni – ha dato luogo a molti adattamenti cinematografici e, soprattutto, televisivi – a partire dal 1959 con un primo film per la tv […]
Cose di casa
Da quando la casa è solo mia la notte raggiungo orari improbabili. Per convincerti che puoi intraprendere una di quelle numerose operazioni solitarie e creative ne manifesti l’intento ad altri, così da trarne stimolo e incentivo, ma ottenendo solo l’accensione dell’arcinoto senso di colpa. Il senso di colpa nei confronti di ciò che si deve […]
Songs from the second floor
Canzoni dal secondo piano è un film di Roy Andersson, premiato a Cannes nel 2000 con il Premio Speciale della Giuria. Si tratta di uno dei film più grotteschi, cinici, teatrali che abbia mai visto: una serie di situazioni bizzarre, comiche, tragiche portate all’eccesso, in cui i personaggi si muovono senza speranza di riscatto. La […]
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Esistono alcuni concetti che dovrebbero essere trattati solamente in maniera scientifica, asciutta, enciclopedica. Solo in questo modo se ne preserverebbe il principio emotivo ed umano che li origina. L’uomo ha sviluppato nel tempo una capacità descrittiva (non in senso didascalico) così potente, e così ricca che se ci pensi ti commuovi. Ti commuovi, provi tenerezza […]
Jeff Buckley
Mi ha fatto conoscere Jeff Buckley un mio carissimo amico che ora non sento quasi mai e vedo ancora meno. Mi duplicò una cassetta e mi disse che dovevo ascoltarlo. Credo fosse il 96. Non ricordo. Era Grace. M’innamorai seduta stante di Lover, you should’ve come over. Nelle mie stupide pene d’amore mi struggevo ascoltandola […]